Francia: la lotta agli sprechi alimentari rinforzata dal governo

Nessuno dovrebbe essere costretto a mangiare l’ultimo pezzo di pane in scatola per evitare di sprecare cibo. Questo è l’obiettivo del governo francese, che sta intensificando gli sforzi per combattere gli sprechi alimentari nel paese.

Il problema degli sprechi alimentari è stato riconosciuto a livello nazionale in Francia già nel 2013, quando l’allora presidente François Hollande ha lanciato un piano per ridurre del 50% gli sprechi entro il 2025. Tuttavia, con il passare degli anni, la situazione non è cambiata drammaticamente, e c’è ancora molto lavoro da fare.

Nel 2018, una relazione del governo ha rivelato che ogni francese butta via in media 20-30 kg di cibo ogni anno, con un costo annuale stimato di 10 miliardi di euro per l’intera filiera alimentare del paese.

Il governo ha già adottato diverse misure per combattere il fenomeno, ad esempio l’obbligo per i supermercati di donare il cibo invenduto invece di buttarlo via, o la trasformazione dei cibi scaduti in alimenti per animali. Adesso, però, l’esecutivo sta per adottare una nuova legge che renderà ancora più difficile lo spreco di cibo.

La legge prevede l’obbligo per le mense di studenti, ospedaliere e carcerarie di ridurre gli sprechi alimentari del 50% entro il 2025, e del 70% entro il 2030. Inoltre, i supermercati saranno obbligati ad avere un responsabile per la lotta agli sprechi alimentari e a garantire che il cibo invenduto sia donato.

La Francia è sempre stata all’avanguardia in questo campo, ma la nuova legge potrebbe diventare un esempio per altri paesi europei. Alcuni attivisti, tuttavia, sono preoccupati che la legge possa essere troppo permissiva, e chiedono ulteriori misure per mettere fine agli sprechi alimentari.

C’è ancora molta strada da fare nella lotta agli sprechi alimentari, ma la Francia sembra essere sulla buona strada per diventare un modello da seguire anche per gli altri paesi europei.

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