L’intelligenza artificiale nel – prossimo – futuro.
Quale ruolo avrà l’intelligenza artificiale nel futuro? In riferimento agli anni venturi, gli addetti ai lavori sono assolutamente certi che l’intelligenza artificiale sarà l’indiscussa protagonista, tanto è vero che si ipotizza che sarà la colonna portante della digital wave. Funzionerà come una sorta di abilitatore, deputato a liberare l’incredibile potenziale dell’enorme mole di dati raccolti dalle imprese, trasformandoli in informazioni pertinenti al business.
Intelligenza artificiale nel futuro: il mondo cambierà
Insieme all’automazione, anche l’intelligenza artificiale nel futuro avrà un impatto tutt’altro che indifferente per quanto riguarda i cambiamenti nel mondo: il lavoro poco qualificato, svolto dalla manodopera, verrà portato a termine in molti casi dalle macchine intelligenti che, ottimizzando i processi e riducendo tutta una serie di spese superflue, favoriranno l’abbassamento dei prezzi per alcuni dei prodotti e dei servizi che finiranno sul mercato. Inoltre, le tecnologie di intelligenza artificiale nei prossimi anni, oltre che della produzione, si occuperanno anche delle consegne, della progettazione e della vendita di buona parte dei beni comuni. In molti prevedono un futuro orwelliano che caratterizzerà la società globale.
Algoritmi sempre più potenti
Gli algoritmi di apprendimento automatico delle “macchine intelligenti” si dimostrano sempre più potenti ed evoluti. Riescono a riconoscere le immagini (si pensi al riconoscimento facciale), estrapolano informazioni rilevanti da molteplici fonti di dati e sorprendono perfino i creatori per quanto riguarda la loro accuratezza. Il bello? Sono estremamente versatili, visto che li si può applicare alla matematica di base, all’astronomia e a svariate discipline di stampo tecnico-scientifico.
Il futuro dell’intelligenza artificiale è nell’umanizzazione
In futuro, la tecnologia è destinata ad apparire come sempre più umana. Il suo compito sarà tra le altre cose anche quello di plasmare il mondo che ci circonda. Inoltre, se sfruttate a regola d’arte, le macchine intelligenti favoriranno l’ingresso di più persone all’interno della società digitale. Inoltre, i software e le applicazioni incentrate sull’intelligenza artificiale saranno carte vincenti per le imprese di successo.
Nella medicina, l’intelligenza artificiale viene impiegata per prevenire problemi di natura cardiovascolare e per prevedere ictus o infarti. Come? Mediante algoritmi avanzati, creati appositamente sulla base delle informazioni raccolte dai pazienti che presentano i suddetti problemi. Il Machine Learning, in futuro, darà ai computer la possibilità di rispondere in maniera accurata alle richieste dei pazienti, senza bisogno di fare affidamento sull’intelligenza umana. Questo perché l’intelligenza artificiale nel futuro risulterà incentrata sull’umanizzazione: grazie a una programmazione esplicita, l’apprendimento delle macchine intelligenti avverrà in base all’ esperienza e ai dati raccolti. Con risultati maggiormente accurati rispetto a quelli attuali, comunque degni di menzione.
Il ruolo delle nazioni nel campo dell’intelligenza artificiale
Se ad oggi Stati Uniti e Cina ricoprono il ruolo del leone per quanto riguarda l’impiego di tecnologie e di applicazioni attinenti all’intelligenza artificiale, in futuro il divario tra queste due nazioni e il resto del mondo dovrebbe essere ancora maggiore: da sole, infatti, contribuiranno al 40% dell’ evoluzione di questa materia. D’altronde, sono quasi sempre queste due super-potenze a investire in maniera massiccia nelle attività di ricerca e sviluppo. Insomma, Stati Uniti e Cina saranno leader globali responsabili che, tramite le applicazioni di intelligenza artificiale, dovranno assicurare stabilità a livello mondiale.
E in Europa? Le iniziative messe in pratica dall’Unione Europea lasciano intendere chiaramente che l’obiettivo primario dei prossimi anni sarà quello di puntare sulla sovranità tecnologica e sul potenziamento delle infrastrutture di reti, di dati e di comunicazioni.
E in Italia? A fronte di una vivacità evidente nel mondo su questa tematica, l’intelligenza artificiale nel futuro appare momentaneamente in stand-by, principalmente per via di risorse decisamente limitate. Il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione si pone comunque l’ambizioso obiettivo di favorire l’ingresso delle tecnologie incentrate sull’intelligenza artificiale nella quotidianità. Sarà sufficiente per la costruzione di una consolidata relazione digitale fra lo Stato e i suoi cittadini? In molti ci sperano!