Peppino Impastato: il coraggio di una vita contro la mafia

Peppino Impastato è stato uno dei più grandi attivisti antimafia della nostra storia. Nato a Cinisi, in provincia di Palermo, il 5 gennaio 1948, fin dalla gioventù si oppose alla criminalità organizzata che faceva parte della quotidianità del suo paese. Impastato, infatti, proveniva da una famiglia di imprenditori edili che subiva e pativa la presenza mafiosa nella zona.

Già dall’età di 16 anni, Peppino iniziò a militare contro la mafia siciliana, fondando il suo primo movimento studentesco antimafia. Successivamente, avviò la propria trasmissione radiofonica, “C’era una volta la luna”, durante la quale si scagliava contro la mafia e i politici collusi con essa.

Nel 1978, Peppino Impastato diede vita al movimento “Il coraggio della verità”, il quale lo portò a denunciare pubblicamente il boss mafioso di Cinisi, Tano Badalamenti. Gli episodi di violenza contro Impastato si intensificarono sempre di più, fino alla sua tragica fine: il 9 maggio 1978, venne ucciso con una carica di tritolo posta sotto la propria casa.

Le indagini condotte dalle forze dell’ordine portarono all’arresto dei responsabili dell’attentato, ma le prove raccolte furono considerate insufficienti per ottenere condanne definitive. Solo nel 2002, la Corte di Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo per i mandanti dell’omicidio di Peppino Impastato.

La figura di Peppino Impastato ha saputo infiammare l’interesse dell’opinione pubblica sulla lotta alla mafia e sulla necessità di combattere la criminalità organizzata in ogni sua forma. Il suo coraggio e la sua tenacia sono un esempio per tutti coloro che si battono per la giustizia.

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