Sakamoto: La storia del pianista giapponese sopravvissuto a Hiroshima

Keisuke Sakamoto era un giovane e talentuoso pianista giapponese, quando l’esplosione della bomba atomica distrusse Hiroshima, la città in cui viveva.

Era il 6 agosto 1945, e Sakamoto si trovava a casa con la sua famiglia. Fortunatamente, la loro casa era abbastanza lontana dal punto dell’esplosione da permettere loro di sopravvivere all’attacco nucleare.

La vita di Sakamoto cambiò per sempre quel giorno. Molti dei suoi amici e parenti morirono nell’esplosione, e lui stesso rimase gravemente ferito. Passò mesi in ospedale a causa delle gravi ustioni subite dal corpo, e durante questo periodo perse anche la capacità di sentire la propria mano sinistra.

Ma la passione per la musica di Sakamoto non si spense con l’attacco nucleare. Anzi, fu proprio la sua musica a dargli la forza di andare avanti. Riprese a suonare il pianoforte nonostante la sua mano destra fosse stata anch’essa gravemente danneggiata, e iniziò a scrivere nuove composizioni.

Le sue performance divennero un simbolo di speranza per il popolo giapponese, che cercava di ricostruire la propria vita dopo la distruzione della guerra. Sakamoto si esibì in tutto il Giappone e in molti altri paesi del mondo, diventando un ambasciatore della pace attraverso la sua musica.

Sakamoto morì nel 1991, ma la sua musica vive ancora oggi. Le sue composizioni sono state eseguite da molti altri musicisti e sono diventate parte del patrimonio culturale giapponese. La sua vita e la sua musica sono un ricordo della forza e della resilienza del popolo giapponese, che ha saputo ricostruire la propria vita dopo la devastazione della guerra.

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