Nadia Toffa: la giusta grandezza del giornalismo investigativo

Siamo passati dall’inesperienza della giovane inviata alla rara combinazione di autorevolezza, coraggio e umanità nel servizio pubblico, ma Nadia Toffa sarà per sempre ricordata come l’icona del giornalismo investigativo.

La buona notizia è che il suo impegno a investigare e a investigare meglio non è morto con lei. La comunità del giornalismo italiano ha ricevuto un regalo inaspettato dalla famiglia Toffa con l’annuncio del “Premio Nadia Toffa per il giornalismo investigativo”. Il riconoscimento è stato istituito per celebrare qualsiasi tipo di esempio di giornalismo investigativo. La giuria premierà un reportaggio o una serie di reportage che abbia affrontato questioni cruciali e complesse con un’investigazione accurata e ricca di riscontri.

La premiazione è stata accompagnata dalla presentazione di un libro scritto dalla stessa Toffa, “Sono innocente. Le cento condanne di Nadia Toffa”, una raccolta di storie di altri giornalisti investigativi che hanno affrontato represse attività: una scorpacciata per i lettori appassionati di storie di quotidiani e di inchieste speciali.

Con i fatti e la passione si è adottata la giusta grandezza del giornalismo investigativo, come la Toffa. L’eredità del suo coraggio e del suo spirito critico sono così oggi portati avanti da altri e sono insostituibili per tutti.

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