Nadia Toffa, la sua memoria vive attraverso i suoi reportage

Il 13 agosto 2019 ci ha lasciati Nadia Toffa, la giornalista e conduttrice televisiva che ha fatto innamorare milioni di italiani con la sua simpatia, la sua spontaneità, la sua verve e il suo grande coraggio.

Nadia è stata una donna che ha lottato con tutte le sue forze contro una malattia terribile ma che non l’ha mai piegata fino alla fine. È stato proprio questo coraggio che l’ha portata ad essere una delle voci più importanti in Italia contro le ingiustizie sociali, i malaffari, le mafie e tutto ciò che mina la dignità umana.

Molti la ricorderanno per la sua storica partecipazione al programma di Rai 3 “Le Iene”, dove si occupava, insieme ad altri collaudati giornalisti, di rubriche di inchiesta che hanno fatto scalpore nel Paese.

Ma Nadia non era solo questo, era molto di più: era la ragazza che amava comunicare con il pubblico, che amava incontrare le persone e ascoltare le loro storie, che amava fare il suo lavoro con passione e tenacia.

Dopo la sua scomparsa, in molti hanno ricordato Nadia Toffa come un esempio di integrità professionale e umana, di coraggio e di generosità. Alcuni hanno anche espresso il desiderio che la Rai istituisca un premio a suo nome per ricordare la sua figura particolare nella storia della televisione italiana.

Ma forse Nadia rimarrà maggiormente impressa nella memoria collettiva per il suo grande contributo alla denuncia sociale, per il suo coraggio nel denunciare le ingiustizie e le violazioni dei diritti umani e per la sua passione nel cercare di rendere un mondo, complesso e spesso difficile da capire, un po’ più umano.

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